25 febbraio 2007

Diario di "Cla" in Bolivia: da qui l'Europa, l'Italia ... un aquilone in mano a...

Sucre 25/2/2007

fuori il sole spacca le pietre, la giornata e' stupenda, questa mattina ho preso un taxi che con venti euro mi ha portato a Tarabuco villaggio indigeno a sessanta chilometri da qui e poi mi ha riaccompagnato a Sucre spiegandomi varie cose.
Jorge il taxista con laurea che al sera insegna in una scuola pubblica per adulti mi ha dettoa che Evo sta tentando di cambiare questo paese e che puo' riuscirvi perche' nasce povero, conosce la miseria, ma cresce, studia, capisce, lotta e adesso che e' presidente di questo (per me meraviglioso) paese, sta iniziando a cambiare la cose.

Da questo paese carico di speranza puo' nascere qualcosa di nuovo, un progresso nel pienoi rispetto delle tradizioni culturali, la politica di Evo e' un tassello in piu' nel grande puzzle che ha iniziato a prendere forma il Primo gennaio 1994 a San Cristobal de las Casas, ma da noi? In Europa, in Italia?

Vista da qui l'Europa appare come un aquilone consumato, sfilacciato, trascinato da un vecchio che vuole apparire giovane, vecchio alcolizzato che corre - quando puo' -verso lo sprofondo, verso un burrone, spero tanto che questo vecchio alcolizzato perda l'aquilone e che un "niño" di questa terra raccolga il filo e correndo trascini l'Europa verso il futuro.

Scandalo in Italia, un parlamentare di Rifondazione ha votato contro la guerra in Afganisthan, che scandalo avere rispetto per le proprie idee!!
Che scandalo cercare di staccare l'aquilone dalle mani di un alcolista!!

Ma tranquilli era una scheggia impazzita, il governo Prodi vivra' ancora a lungo, rinforzato dalla forza costruttiva che guarda al futuro di un grande della politica italiana: Follini.

Che scandalo che in Italia ci siano ancora certi Kommunisti che non accettano l'idea che soldati italiani escano dal proprio paese per andare a fare la guerra in altre terre.

Un niño boliviano trascina l'aquilone verso le nuvole ... ma in Italia queste notizie non arrivano.

Siamo un paese vecchio non si puo' negare, abbiamo politici vecchi, che non hanno alcun interesse di guardare al futuro, siamo un paese mediocre, getsiti da prreti, geometri e ragionieri, non abbiamo, non vogliamo innovare nulla.

Tutti tyranquilli la maggioranza si e' ricompatatta su dodici punti, leggo La Repubblica e i punti appaiono talmente privi di contenuto che non riesco a capire come puo' fare certa sinistra cosidetta radicale ma che di radicale ormai non ha nula ad accettarli.

Si parla di rispetto di "impegni internazionali, derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea e all'Alleanza Atlantica" TERIBILE!! l'Alleanza Atlantica non serve piu' e' antistorica, ma noi ne facciamo ancora parte e la sosteniamo nel ruolo di Gendarme del Mondo che si e' data arbitrariamente.
leggo della TAV, continuazione dei vecchi progetti Lunardiani, come l'ampliamento della base di Vicenza, ujn impegno del precedente governo TERIBBILE!!
Ma allora per quale motivo vi abbiamo votato? per farvi mantenere gli impegni presi da Berlusconi?
Ma questa e' un altra questione che non rientra nei dodici punti, che non contemplano minimamente la lotta alla precarieta' del mondo del lavoro, una sistuazione che ha impoverito gli italiani, non si parla di ambiente, di sanita' pubblica, non si parla di giovani, di scuola cultura "Impegno forte per la cultura, scuola, università, ricerca e innovazione". Cosa vuol dire?
Se ne e' accorto anched Ferrero che epro' immagino votera'ancora a favore di questo governo e forse ne fara' ancora parte, am che senso ha?

Fuori dim qui passa un bambino boliviano, ha una maglia con Che Guevara ...

Noi invece abbiamo un uomo nuovo: Follini.

Diario di "Cla" in Bolivia: UYUNI paesaggio necessario

eccomi tornato a Sucre.
Bella.
Non c'e' che dire, specialmente a quest'ora, sono le 23,00 ho appena salutato Sagrario e Javier, spagnoli con cui ho passto questi ultimi giorni a Uyuni e dintorni, tornando in hostal ho visto la Sucre del sabato sera, ma ne parlero' successivamente.
uyuni. Paesaggio necessario.
Diritto al paesaggio, ecco dovrebbe essere un sacro diritto, contemplato nella dicharazione universale dei diritti umani.
Arrivare ad Uyuni e' peggio che viaggiare in Europa cento anni fa.
Polvere, polvere e polvere.
Pino cacucci ha intitolato un suo bellissmo libro La polvere del Messico, perche' non conoscie la Bolivia.
Da Sucre a potosi sono poco piu¡ di cento chilometri, asfaltati, ma da potosi ad Uyuni sono piu' di duecento chilometri di ... nulla, una strada che non esiste, a tratti scompare, non esiste asfalto, quasi nove ore per fare poco piu' di trecento chilometri, Sucre Uyuni con un taxi, una piccola povera disperata Hunday Accent vecchia di dieci anni.
Si respirava polvere al'interno dell'auto, mi sono volato ed ho visto entrare polvere dasl bagagliaio, il taxitsa e' sceso ha preso uno straccio e lha messo sopra la guarnizine andata, ma la polvere entrava ugualmente, rsultato, vestiti capelli borse zaini interamente ricoperti di polvere.
Ma che importa? alla fine siamo arrivatia uyuni e il Salar, le lagune ci aspettavano.
La mattina successiva siamo partiti su una vecchia Toyota Land Cruiser guidada da Orlando accompagnato da Giovanna ottima cuoca per affrontare altri chilometri di polvere, buche sassi ...
Tre giorni passati cosi' tra polvere e alberghi fatiscenti, ma con u paesaggio mozzafiato, talmente naturale che pènsavo fosse stato inventato da un artista.
ma adesso e' tardi buona notte Italia domani vado a vedere il mercato comenicale di Tarabuco.

20 febbraio 2007

Diario di "cla" in Bolivia - pasta globalfood

trovare un luogo dove mangiare oggi mica era tanto facile, molti erano chiusi per la festa o forse per evitare problemi con ubriachi, ho pranzato a La Taverne, locale d'ispirazione francese, forse proprieta' di un francese, una bella collezione di vini, tutti boliviani tranne qualche blanco francese e una buona cucina...boliviana, a pranzo la sera si trasforma in francese. Menu' del dia, sopa, insalata di palmito condita con non ho capito bene quale salsa, poi un filetto e il solito riso bianco. Stasera sono finito in un locale che potrebbe trovarsi in qualsiasi citta' del mondo, a Roma come a Parigi o Sucre.
Globalpub, stesso arredamento, c'erano persino le lampade di carta made Ikea, stessa gente, stessi gesti ... la globalizzazione alimentare e' totale. La pasta gioca un ruolo determinante, tant'e' che accanto ame c'erano due ragazze tedesche che mangiavano spaghetti alla carbonara, si fa per dire, l'ho provata.
Rientrando in albergo lungom la strada accucciate a terra alcune donne che vendono caramelle e gli immancabili palloncini d'acqua stavano mangiando pasta.
Domani vado a Uyuni coi due spagnoli, sperando che tutto vada bene e che il taxista non si ubriachi, cosi' mercoledi posso iniziare il tour del Salar, tre giorni con rientro ad Uyuni e poi ritorno a Sucre.
Avevo programmato tutto un altro viaggio invece ...
Dopo aver rinunciato alla Ruta "Che" dovro' rinunciare a Tupiza e al nord-Argentina, forse un giretto per Potosi' e un bel giro nei dintorni di Sucre.
Stavolta e' andata cosi'

19 febbraio 2007

Diario di "Cla" in Bolivia - Sciuscia' e Carnevale senza foto

Ormai siamo ne pieno delCarnevale,non oso pensare cosa sara' domani, ero uscito per fare qualche foto,ma ladigitale D70m'ha abbandonato, stessi difetti di prima della riparazione "effettuata" si fa per dire dalla Dear Camera di Roma,da quando ho ripreso lamacchina avro' fatto si e no 100 foto ed ora quiin Bolivia fa solo zavorra.
Usero' la F100 e la FM con le belle diapositive Fuji Velvia.

Sucre e' davvero America Latina nel bene e nel male, una folla super-eccitata sta riempiendo le strade, musica lancio di uova, palloncini pieni d'acqua schiuma da barba per molti e' uno sfogo, si ubriacano fino a non poterne piu' i bambini si divertono.

Solo gli sciuscia'non giocano, mi si sono avvicinati, due ragazzini di nove anni,hanno voluto per forza pulire le scarpe, uno per scarpa, cinque bolivianos in due, poi ne sono arrivati altri due, slita storia, ho fatto cpaire loro che lescarpeerano gia'state pulite, nelfrattempo inveivo contor la macchina digitalechenon voleva saperne di funzionare, mi hanno chiesto di comprare loro i quadreni per la scuola, va bene hodetto vamos, mentre ci avviavamo verso lacartoleria sene aggiungevano altri, i bambini che stanno con lelormadri agli angoli delle strade a vendere piccoli oggetti e ora che e'carnevale anche palloncini colmi d'acqua, mi sono voltato ec'ra un corteo,forse dieci bambini da quattro che erano all'inizio, mi sono infilato nell'internet point ...

Solita storia poverta' assoluta bambini che per arrotondare quando va bene usciti da scuola lavorano perla strada come sciuscia' o a vendere piccolecose d'artigianato, cosi'in Messico, in Peru' ecc ecc

Sara' pure vero che "dai diamanti non nasce niente" ma basta co 'ste visioni.

Diario di "Cla" in Bolivia - abbasso il carnevale

oggi e' il mio compleanno, grazie a chi mi ha fatto gli auguri coi messaggini e con le mail.
Ho iniziato la mattinata cercando un biglietto per Uyuni,ma qui e' Carnevale, tre giorni di festa quasi tutto fermo. Compresi i bus.
Proibito viaggiare in bus,non e' una legge dittatoriale di un regime che si avvia al comunismo direbbe qualcuno, ma e' una sana misura di sicurezza domani e' l'ultimo giorno di carnevale e qui si ubriacano di brutto cosi' meglio non mettersi in cammino si ferma tutto.
Sono stato alla Trans Real dove lavora una bravissima signorache si e' fatta in quattro,ma che dico in sedici peraccontentarmi, prima ha prenotato il tour e un biglietto per Uyuni,sarei dovuto partire giovedi, mentre stavo per pagare sono entrati Javier e Sagrario, due spagnoli,lei e' una giornalista lui indossa una camicia con scritto Che Cafe' ricordo di un vioaggio in Libano, pare che a Beirut ci sia un Caffe? chiamato Che', hanno contatatto un taxi perandare a Uyuni domani, dividiamo lespese e vado anche io e cosi' Nela lasignora dell'agenzia ha butatto giu' tutto e ha ricominciato daccapo.
Domani se il tassista non si ubriaca parto verso Uyuni spendendo sie no 45 euro di taxi e dopodomani inizia l'escursione nel Salar.
Intanto qui fuori passa l'ennesimo grupo coi tromboni e i tamburi a festeggiare ilcarnevale

Diario di "Cla" in Bolivia - letture: Stagioni di Mario Rigoni Stern

Mi sono portato alcuni libri, li leggo e li "abbandono" o meglio li diffondo lungo il cammino, ne ho gia' letti tre l'ultimo e' Stagioni di Mario Rigoni Stern, famoso come "Sergente nella neve"
Leggere Rigoni Stern e' un po' come leggere Sepulveda, entrambi raccontano storie raccolte dietro casa, di gente che appartiene a mondi diversi dal nostro, ad epoche diverse che a volte si incontrano.
Nei libri di Mario Rigoni Stern c'e' un forte senso di appartenenza alla natura. C'e' il senso delle stagioni che passano, vanno e tornano, preannunciate dall'arrivo degli uccelli migratori che vanno a popolare le nostre citta' le foreste, i boschi, le paludi e nessun altro volatile si oppone all'arrivo dei consimili nomadi e migranti.
Noi uomini invece si. Abbiamo molto da imparare dal mondo animale, grazie Mario, sergente pacifista, per le tue storie

18 febbraio 2007

Diario del "Cla" in Bolivia - SUCREEEEEE!!!!!!!!!!

finalmente il sudamerica.
Arrivare a Sucre da Santa Cruz e' come arrivare a Napoli da Milano.
Considerato che Milano di positivo ha poca cosa,che cosa? Emergency, Dario Fo e qualcos'altro, ma poco, considerando che Napoli tolte le disgrazie che si porta dietro da tempi remoti ha molto di positivo si puo' dire che Sucre e' allegra come Napoli e Santa Cruz triste come una qualsiasi citta' pensata per il lavoro e niente altro.
Sucre appare dall'alto come la solita citta' latinoamericana, circondata da borgate fatte di strade ripide fiancheggiate da case che sembrano dover cadere da un momento all'altro e dall'alto quando l'aereo dopo vari tentennamenti virate atterra sulla pista sai di trovare tutto il bello e il brutto dell'America Latina. Il brutto lo vedi subito trasferendoti dall'aeroporto, strade di cemento con quelle case che poco prima t'eri immaginato cosi' come le vedi, bambini che giocano lungo la strada, maiali che mangiano qua e la' poi entri a Sucre e dapprima ti sembra un paesono, uno di quei paesi del sud Italia, bianchi, mi fa pensare alla Basilicata, una delle mie regioni preferite, mano a mano che avanzi verso il centro scopri la citta' colniale, bianca, pura, le chiese, le piazzette.
Alloggio in un albergo centrale da una decina d'euro a notte, ma pulito e ben posizionato, Hostal Sucre e poi internet e' gratis.
Butto lo zaino sopra il letto, estraggo dal Ferrino che sembra scoppiare la D70 ed esco inseguendo i suoni delle bande musicali che festeggiano il carnevale, sono tane picoli gruppi con molta gente ubriaca che strillano saltano suonano cantano, si tirano palloncini colmi d'acqua, ne perdo una ne aggancio un'altra per un attimo ho la sensazine di aver gia' vissuto questo momento, e forse e' vero fotgrafare questi e' un po' come fotografare alle manifestazioni pacifiche e pacifiste o come quando ad Orvieto fotografai "Fiati sprecati" all'assemblea dei volontari di Emergency.

Ma Sucre e' alto e arrivandoci in aereo da un po' alal testa, mi riposo un po' poi vado a mangiare e poi a vederea cnora Carnival

hasta luego

Diario di "Cla" in Bolivia aeroporti del sud del mondo

sono all'aeroporto di Santa Cruz, Viru Viru, sembra una stazione, un terminal de bus, insomma puo' sembrare tutto tranne un aeroporto.
Ho attraversato in taxi la Santa Cruz della domenica di carnevale coi ragazzi vestiti con casacche vwerdi, arancio, bianche tutte fornite da aziende, principalmente telefoniche, palloncini colorati nei ristoranti, oggi pomeriggio ci sara' un sfilata carnevalizia da qualche parte, lasciata la citta`il taxi ha imoccato una strada ampia tutta in pianura, costeggoiata da concessionarie d'auto, ipermercati, centri commerciali, banche magazzini di trattori, materiale agricolo, casette case di gente benestante.
I parcheggi dei centri commerciali li ho visti pieni di autmobili, quasi tutte grossi fuoristrada, ho visto una citta' sonnecchiosa in attesa del risveglio. Il risveglio e' il lavoro del lunedi mattina. Troppo simile alle nostre citta' questa non mi piace.
Chissa' cosa trovero' a Sucre, la ciudad blanca de las americas, l'ennesima citta' bianca dico io, qui sono tutte citta' bianche, Sucre come arequipa, trovero' un latra Bolivia oppure sara' ancora una volta una citta' che insegue l'occidente?

Diario di "cla" in Bolivia - santa Cruz della desolazione

desolazione.
Sono le diciannove e trenta di un sabato sera nel centro di quesat citta'
ho fatto un giro alla ricerca di una libreria, ho praticamente terminato di leggere tutti i libri che mi ero portato dall'Italia e che non riportero' a casa, li lascio da qualche parte, come si dice Book-crossing? Mi hanno detto che lacune librerie vendono testi stranieri, ma sono tutte chiuse, mi sono immaginato la bolgia delle Feltrinelli in Italia alle sette di sera.
Il centro si e' svuotato pensavo ci fossero feste per il carnevale, invece no si fanno d aun altra parte, ma data la pioggia non s'e' fatto piu' nulla.

I ristoranrti sono semivuoti, i marciepiedi si sono popolati di senzatetto, preparano i loro giacigli sotto i porticati riparati alla meglio dalla pioggia, sono quasi tutti indigeni, uomini donne, qualche ragazzo, meno che in altre citta' del sud-America.

Accanto a me ci sono due bambini nemmeno quindici anni in due, stanno giocando con il computer, una moto che corre per le vie di una citta' moderna piena di grattacieli strade larghe, inutile dire che sono bravissimi, corrono corrono raccolgono punti bonus ...

Ciao Santa Cruz de la desolacion domani vado via

17 febbraio 2007

Diario di "Cla" in Bolivia - qui a Santa Cruz noiaprofonda - MANIFESTANTI DI VICENZA SONO CON VOI

cielo coperto, vento e tanta umidita'.
Eppure c'ero gia' passato.
Una situazione simile m'era capitata nel 2000, a Puerto Montt, quando andai ad acquistare il biglietto per la nave che mi avrebbe portato fino a Puerto Natales, mi dissero non c'e' posto devi aspettare.
Tradotto: una settimana fermo li, andai a Chiloe' e dintorni.
Ma qui non ti muovi, sei fermo e basta, le escursioni costano molto e via terra non si va da nessuna parte.
Domani prendo l'aereo per Sucre, ho controllato le previsioni del clima, sembra poco nuvoloso, spero di poter partire e arrivare.
Ho sistemato lo zaino fotografico, chiamiamolo cosi' il Ferrino Zephir, da montagna comprato al mercatino di Emergency a trenta Euro, ho comprato due contenitori per la D70 e la F100, speso poco piu' di 20 euro, uno e' Sony, sotto alle macchine ci sta l'80/200 ben protetto dentro la sua custodia rigida, le pellicole le batterie, le schede di memoria, e un po' di spazio per le guide, libri, antipioggia, pesa lozaino, lo so, ma non da troppo nell'occhio e poi e' piu' pratico del solito zainetto fotografico.
Consegnati i vestitoi sporchi in lavanderia, stasera li ritiro e preparo lo zaino per domani, al ritorno, il 28, togliero' un sacco di roba che restera' qui, tipo due vecchie camicie di cotone, magliette da due euro comprate da Decathlon, mutande vecchie da buttare cosi' le calze in cotone che ho comprato qui, tre paia a meno di un euro, le lascero' in stanza. Ho solo un paio di scarpe alte, le Timberland acquistate di svendita (50 euro) all'Outlet di Castel Romano, le stesse che a settembre in Guatemala la prima settimana mi devastarono i piedi, ma adesso si sono ben adatatte e poi hanno il fondo in vibram a carrarmato e sopra cuoio, come i vecchi scarponi di una volta, di quelle che vanno ingrassati, quasi come quelli che mi rubarono all'ospedale sant'Eugenio il giorno della caduta dalla moto, proprio uguali no, quelle erano fatte amano da un artigiano fiorentino, le pagai settanta euro a Castiglione del Lago (Caccia e Pesca Micio) queste invece sono rigorosamente made in China e con il logo Timberland nascosto, comunque sono scarpe che possono andare, reggono l'acqua e spero anche il freddo dei salar. Poi se si rovinano col sale una volta in Italia ciao le ho gia' sfruttate abbastanza.
Qui ci sono i soliti negozi di scarpe Bata, a vederle sembrano belle e costano poco,
con trenta euro compri un paio di scarpe eleganti, ma sono cosa da ricchi, i poveri vanno acomprare quelle da dieci euro, di plastica, e chi non si puo' permettere nemmeno quelle va scalzo o con un paio di ciabattine, tanto quando piove meglio il piede scoperto che un paio di scarpe inzuppate.
Fuori dell'albergo c'e' una donna indigena con un bambino, lei vende piccolo artigianato, il bimbo studia, e' li seduto accanto a lei e legge, fa i compiti, e' pulito e indossa scarpe, lei no, lei e' scalza. Ieri mi sono fermato, ho comprato tre bracciali di legno, m'e' sembrato un dovere uscire da un albergo e far lavorare chi spesso viene solo scavalcato dalla gente. M'ero abbassato per osservare gli oggetti, rialzandomi la gamba sinistra s'e' incriccata, le ho spiegato della frattura, anzi delle fratture, lei ha cominciato a parlare del marito che s'e' rotot una gamba e a distanza di molto tempo gli fa ancora male, e' normale le ho detto io, ma da quello che ho capito il problema e' che s'e' "riparata" male. Immagino cosa puo' significare fratturarsi finire all'ospedale in questo paese, se non hai i soldi t'arrangi. Ci vorrebbe un ospedale di Emergency in ogni paese in via di sviluppo, basterebbe che il governo italiano smetta di acquisatre aerei da combattimento, navi da guerra, finanziare false missioni di pace e magari con quei soildi ci si potrebbero aggiustare un bel po' di cose sia in Italia che fuori.
Basterebbe poi applicare il modello Emergency alla sanita' che significa SANITA' GRATIS.
Oggi a Vicenza c'e'una bella manifestazione pacifista, mi dispiace non esserci
leggo che il corteo e' stato aperto da un bambnino di tre anni in sella alla sua biciclettina, ma che guaio per Emilio fede & friends! Cosi' non si fa notizia.
Ci sono anche cittadini americani contro la guerra, spero ci sia tutto il Movimento che qualcuno credeva morto spaccato ecc ecc ma soprattutto c'e' la gente comune quella ch emagari non si e' mai interessat di "politica" che non e' mai scesa in strada e che ad un certo punto s'e' stufata.
Mi piacerebbe essewre in mezzo a quel corteo variopinto fare avanti indietro con la mia vecchia Nikon digitale in mano a fotografare spezzoni di cortei, striscioni, musicisti di strada, come quelli vestiti di rosso, che seguono Emergency
MANIFESTANTI DI VICENZA SONO CON VOI

16 febbraio 2007

Diario di "Cla" in Bolivia - (S)considerazioni

piove di continuo, non si ferma piu' ho dato un'occhiata ai giornali, sono pieni di foto che riguardano le inondazioni, le strade sbarrate dale frane, i ponti crollati, i raccolti andati perduti.
Io continuo a stare qui, domencia dovrei andare a Sucre con l'aereo, ma se c'e' maltempo ho deciso anticipo il mio rientro a Buenos Aires, la almeno non piove e un giro in rgentina non mi farebbe male.
Cammino per le strade di questa citta' ne brutta ne bella, che scimmiotta il nordamerica. I ragazzi che seguono i cleche' occidentali, le ragazze coi jeans a vita bassa, i tatuaggi, la musica d'importazione.
Qui la popolazione e' diversa da quello che ci si puo' imaginare di trovare in Bolivia, siamo in un angolo tra Brasile e Argentina e si vede, pochi indios, c'e' gente ricca e ostenta la propria ricchezza.
Cosi' quando attraversi la strada devi stare attento ai grandi 4x4 che ti sfiorano, mandi un accidente al guidatore e noti che e' una bella trentacinquenne bionda che sta parlando al cellulare, manco fossi a Roma o Parigi.
Cammino per queste vie circondate da vetrine belle con vestiti e scarpe d'importazione, orologerie con marche costose, poi voltato l'angolo ecco ilsud-America, un marciapiede scrostato, un vecchioi porticato in legno semicadente, una donna indigena seduta a terra che ti allunga la mano e con l'altra accarezza il suo bambino, le dai una moneta scopri che sono 5 bolivianos e lei ti rigrazia, cammini ancora ti volti e lei e' li che ti benedice, chissa' quanti soo per questa gente quaranta centesimi d'euro? Una cosa e' certa questa mattina sono stato un'ora qui in internet ho telefonato a Roma ed ho speso meno di un euro, per molti e' un lusso.
Cammino per queste vie e a volte mi sembra di stare in altre citta' dell'aAmerica Latina, a volte hol'illusione che se chiudo gli occhi poi riaprendoli potrei trovarmi sulla piazza di Arequipa, la sera quando e' tutta illuminata, a volte in vece ho la sensazione di trovarmi negli angoli piu' tristi di Citta' del Guatemala e di incontrare qualcuno dei ragazzi di strada che di giorno frequentano il Mojoca.
Al contrario di altre citta' latinoamericane qui non c'e' un atmosfera di violenza, c'e' qualche guardia armata di fucile a pompa davanti e dentro le banche, che ero' sono rpive di metal-detector, non ci sono i negozi con le grate che ho visto in Guatemala, in Peru' a Citta' del Messico, insomma qui si puo' vivere senza troppe paure.
Qui c'e' una certa ricchezza per questo che certa borghesia chiede l'autonomia, come i nostri leghisti e infatti ogni tanto si vedono bandiere a strisce orizzonatli verde bianca verde, addiritura edifici pubblici gridano Autonomia, questa e' la padania boliviana.
Com ein tante altre parti del mondo i tassisti sono il termometro sociale e se parli con qualcuno di loro ti rendi conto dove sei capitato, l'altro ieri salgo su e il tassista inizia a parlare, La bolivia dice e' il paese piu' bello e ricco del mondo, ma ci sono i politici, ci vuole un presidente che non ruba,ci vuole uno che ama la Bolivia,qui tutti rubano, azzardo dicendo la mia su Morales e questo lascia per un attimo il volante si volta ride e dice per me .. per me sono tutit uguali io non voto e giu' col slito qualunquismo che tanto so tutit uguali che tanto gli indigeni cosa volgiono che tanto ... sono arrivato sono sei bolivianos, conto le monete una ad una tre pezzi da due, le giro le rigiro, so cosa mi aspetta, lui le prende in mano, e dice ne mana una sono cinque, allungo un'altra moneta da due e dico il resto mancia. So tutti uguali!! come lo vedo bene al Circo Massimo a protestare contro il decreto Bersani!
Mi viene in mente il GRANDE Ascanio Celestini col suo personaggio da Bar (Parla con me su raitre) che parla parla parla ... caro Ascanio quello non e' l'Italiano medio e' il mediocre per eccellenza e lo tovi in tutto il mondo.

Diario di "Cla" in Bolivia - considerazioni

che dire? sono troppi giorni che sto fermo. Adesso sono le 9.40 di mattina del 16 febbraio 2007 a santa Cruz e sta venendo giu' il diluvio universale, sto sprecando tempo, sono stufo di stare fermo qui

14 febbraio 2007

Diario di "Cla" in Bolivia - 3 viaggio davvero complicato

ancora Santa Cruz, ancora fermo qui.
Anche oggi problemi per raggiungere Samaipata, non ci sono piu' i blocchi stradali di protesta, ma ben altri problemi. La strada e' interrotta e raggiungere Samaipata e' una vera e propria avventura, scendere dal taxi fare qualche chilometro a piedi e poi salire su un altro taxi, fosse questo il problema non sarebeb nulla, il fatto e' che per raggiungere Sucre via terra sembra impossibile. Sono franate montagne, crollati ponti, e cosi' e' saltato anche il mio programma originario di percorrere la Ruta Che.
Raggiungero' Sucre via aerea ma non prima di domenica, nel frattempo cosa faccio qui? dovro' organizzarmi non si possono fare troppi spostamenti perche' le strade non lo permettono e da vedere qui non c'e' molto.
Questa e' la stagione delle piogge ma a detta di tutti cosi' non ma piovuto mai.
Da Sucre mi spostero' verso Potosi' e quindi il salar de Uyuni, se ci reisco vado a Tupiza, ma devo tornare a Sucre perche' il 28 ho l'aero per Santa Cruz e il 2 volo su Buenos Aires.
Un viaggio fatto di troppi voli, a me piace viaggiare via terra, ho sbagliato destinazione, ho sbagliato periodo , lassu' qualcuno mi odia chissa'?

13 febbraio 2007

diario di "Cla" in Bolivia 2 Santa Cruz giornata sprecata

lasciol'Hotel california, caro (22 euro) e senza acqua calda, ma con una buona colazione e vado a prendere un taxi express per Samaipata.
I Taxi Express con automobili normali, vecchie Toyota station wagon che raccolgono merci e persone da portare verso la cittadina che dista circa 120 chilometri da Santa Cruz. Si parte quando un auto e' piena quattro passeggeri coi bagagli.
Oppure si parte quando la strada lo permette.
Sicuramente in italia certe notizie non vi saranno arrivate, ma questa notte qui ha piovuto a dirotto, ha diluviato, mi sono svegliato tre volte l'acqua fuori era un muro, mentre io ero protetto dalle mura dell'albergo in altre parti della Bolivia stava accadendo un vero disastro ambientale. E dove ci sono cpndizioni di vita ai limiti della sopravvivenza i disastri ambientali fanno presto a trasformarsi in tragedie.
Appena arrivato al punto di sosta dei taxi mi e' stato subito detto "no sale hay bloque" insoma non si parte c'e' un blocco stradale.
La popolazione di alcuni villaggi situati lungo un fiume sta occupando la strada per chiedere l'intervento del prefetto perche' avii i lavori necessari alla sicurezza di tutti.
POi in tv ho visto le immagini della tragedia, Vicino Cochabamba la pioggia ha distrutto cae, strade, una bambina di cionque anni e' stata travolta dalla piena altri quattro bambini e un adulto sono dispersi, le immagini sono atroci, gente che di pe se non possiede nulla o quasi perde anche la speranza di vivere sotto un tetto
il governo ha dichiarato lo stato di Emergenza, ma la strada da fare e' tanta.
Gli USA hanno inviato aiuti, cosa che non avvenne New Orleans, spero sianoaiuti disinteressati.
Adesso sono qui ad aspetatre l'indomani e sentirmi dire si parte, altrimenti dovro' modificare il piano di viaggio.
Ho preso alloggio i un Residencial da quaranta Bolivianos a noche, quattro euro con bagno in camera, proprio sopra l'ufficoio del Taxi Express.
Esperamos

12 febbraio 2007

diario di "CLA" in Bolivia - 1 Santa Cruz

prima di tutto un GRAZIE GRANDE ad Anna Maspero autrice di una bellissima guida sulla Bolivia (ed. Polaris) Le ho scritto chiedendole info e lei mi ha risposto subitosubito grazie ancora buona strada a te


dopo una lunga estenuante attesa all'aeroporto di Buenos Aires il volo era gia' stato spostato dalle 11.30 alle 13.30 ma poi e' partito alle 14.30, eccomi arrivato stanco a Santa Cruz cosi' stanco da prendere un taxi e farmi lasciare in un albergo comodo comodo c'e' persino l'aria condizionata e la tv!
Per una notte perche' domani si va via a Samaipata e' li che inizia il viaggio.
Il tassista mi ha subito spiegato che la Bolivia rischia la dittatura comunista, Morales vuol fare come Chavez e si sa ormai il Venezuela e' una dittatura comunista.
Mi ha spiegato che Santa Cruz e' ricca e forse ha ragione non sembra una citta' del profondo sud america piuttosto potrebbe messicana.
Ma dire che Morales sia un feroce dittatore conunista mi sembra un po' troppo.
Ma io non mi fermo qui, ho poco tempom, troppo poco e domani scappo per Samaipata e d ali si vedra' Ruta Che Sucre Potosi Uyunu ...

Sud America

eccomi a Buenos Aires, e' la quarta volta che passo da quest'aeroporto e mi sembra di stare a casa mia, anzi no, meglio che casa mia piu' ordinato.
In attesa del volo per Santa Cruz de la Sierra, sta per iniziare la mia avventura boliviana

ciao a tutti

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