30 settembre 2006

Stragi naziste, due ergastoli
per l'eccidio di Falzano di Cortona



Cortona è la mia terra, abbassando gli occhi dalla punta del cipresso in foto si incontra il paesaggiod el lago trasimeno con la penisola di castiglione del Lago, la sono nato.
Durante la guerra quella zona era occupata da reparti della Wehrmach, c'era una squadra di genieri anche nel territorio del Comune di Castiglione del Lago, addetti al ripristino della ferrovia dopo le incursioni dell'aviazione angloamericana.
Una squadra composta da una decina di soldati comandata da un sottufficiale, dopo la morte forse accidentale di due tedeschi, rastrello' in Località la Muffa, nei pressi della frazione Sanfatucchio diverse persone chiudendole nella stalla di un casolare, minarono uccidendoli quasi tutti. si salvo' una bambina. Sono ancora impuniti, non erano SS, ma soldati del genio, forse dipendenti dello stesso reparto che ha assassinato i civili a Falzano di Cortona.


da www.repubblica.it

Condannati un ex maggiore e un ex sottufficiale della Wermacht
Nel 1944, nel paese della Toscana, furono assassinati 12 civili


GENOVA - Il tribunale militare della Spezia ha condannato all'ergastolo Herbert Stommel, ex maggiore della Wermacht, e Josef Scheungraber, ex sottufficiale, imputati per la strage di Falzano di Cortona, avvenuto il 27 giugno 1944 e costata la vita a tredici civili. I due imputati, difesi dagli avvocati Giovanni Battista Santini, del foro di Lucca, e Elisabetta Di Palo, sono stati condannati anche al risarcimento dei danni alle parti civili: 30 mila euro per le istituzioni (Comune di Cortona, Provincia di Arezzo e Regione Toscana) e 50 mila euro per i parenti delle vittime.

Il pubblico ministero Marco De Paolis e le parti civili costituite in nome del Comune di Cortona, della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana, avevano chiesto la condanna all'ergastolo per i due imputati per l'eccidio di Falzano di Cortona, avvenuto il 27 giugno del 1944, costato la vita a 12 persone. Una strage avvenuta in due giorni, nell'ambito di una rappresaglia contro i partigiani che avevano aperto il fuoco sui tedeschi, uccidendo due dei tre nazisti che stavano sequestrando merci a un fattore.

Poiché di stanza nella zona c'erano i genieri, assegnati alla riparazione o alla distruzione di ponti, per uccidere utilizzarono esplosivi. Vennero assassinati civili rastrellati a caso, distrutte case coloniche, e 12 uomini furono rinchiusi in una fattoria, fatta poi esplodere con tubi di gelatina. Ci furono uccisioni sparse, poi i 12 furono fatti entrare al piano terra della fattoria, sigillata con del filo spinato e poi fatta saltare in aria. Si salvò solo un ragazzo, allora quindicenne, Pietro Massetti, che ha reso testimonianza in aula.


"Sono particolarmente soddisfatto di questa sentenza - ha detto il sindaco di Cortona, Andrea Vagnini, commentando la sentenza - non tanto per uno spirito di vendetta ma piuttosto perché questo pronunciamento sancisce finalmente un po' di verità e di giustizia per quanto hanno sofferto i miei concittadini". Soddisfatto anche il pubblico ministero Marco De Paolis, "una soddisfazione che si aggiunge a quella provata dopo la sentenza per la strage di Sant'Anna di Stazzema, dopo tanta fatica. Naturalmente non ci può ripagare delle grandi sofferenze patite da tutte queste persone, ma dal punto di vita morale è comunque molto importante".


IL DIRITTO AL DELIRIO di Eduardo Galeano


resistencia, originally uploaded by :-:coloremaya:-:.

Ormai sta nascendo il nuovo millennio. La faccenda non e' da prendere troppo sul serio (…). Il tempo si burla dei confini che noi inventiamo per credere che lui ci obbedisca (…). Il tempo continua, silenzioso, il suo cammino lungo le vie dell’eternita' e del mistero. In verita', non c’e' nessuno che sappia resistere: (…) chiunque sente la tentazione di domandarsi come sara' il tempo che sara'. Benché non possiamo indovinare il tempo che sara', possiamo avere almeno il diritto di immaginare come desideriamo che sia.

Nel 1948 e nel 1976, le Nazioni Unite proclamarono le grandi liste dei diritti umani: tuttavia la stragrande maggioranza dell’umanita' non ha altro che il diritto di vedere, udire e tacere. Che direste se cominciassimo a praticare il mai proclamato diritto di sognare? Che direste se delirassimo per un istante?

Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sara' pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sara' guidata dalla automobile, non sara' programmata dai calcolatori, ne' sara' comprata dal supermercato, ne' osservata dalla televisione; la televisione cessera' d’essere il membro piu' importante della famiglia e sara' trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; la gente lavorera' per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungera' il delitto di stupidita' che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, ne' paragoneranno la qualita' della vita alla quantita' delle cose; i cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse; la solennita' non sara' piu' una virtu', e nessuno prendera' sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e ne' per fortuna ne' per sfortuna, la canaglia si trasformera' in virtuoso cavaliere; nessuno sara' considerato eroe o tonto perche' fa quel che crede giusto invece di fare cio' che piu' gli conviene; il mondo non sara' piu' in guerra contro i poveri, ma contro la poverta', e l’industria militare sara' costretta a dichiararsi in fallimento; il cibo non sara' una mercanzia, ne' sara' la comunicazione un’affare, perche' cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno morira' di fame, perche' nessuno morira' d’indigestione; i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perche' non ci saranno bambini di strada; i bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perche' non ci saranno bambini ricchi; l’educazione non sara' il privilegio di chi puo' pagarla; la polizia non sara' la maledizione di chi non puo' comprarla; la giustizia e la liberta', gemelli siamesi condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena contro schiena; una donna nera, sara' presidente del Brasile e un’altra donna nera, sara' presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governera' il Guatemala e un’altra il Peru'; in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, poiche' rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia obbligatoria; la Santa Chiesa correggera' gli errori delle tavole di Mose', e il sesto comandamento ordinera' di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa dettera' un altro comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; i disperati diverranno speranzosi e i perduti saranno incontrati, poiche' costoro sono quelli che si disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacche' le frontiere del mondo e del tempo non conteranno piu' nulla; la perfezione continuera' ad essere il noioso privilegio degli dei; pero', in questo mondo semplice e fottuto ogni notte sara' vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo.

tratto da : http://www.comune.pisa.it/legambiente/alberopazzosei.htm


25 settembre 2006

IL GRIGIORE DEI SOLDI


movimentopacifista, originally uploaded by millepapaverirossi.

meglio poveri in un giardino che ricchi in un garage l'ha detto un ricco che adesso vive in un giardino, Roberto Benigni.

è un luogo comune dire che i popoli indigeni vivono meglio di noi perchè hanno l'aria pulita perchè mangiano frutta sana, perchè hanno meno problemi insomma perchè sorridono.
Un luogo comune, ma i maya del Guatemala almeno hanno il colore noi in occidente abbiamo il grigiore.
IL GRIGIORE DEI SOLDI
Soldi che vengono maneggiati da poche mani, ma che quando andiamo in posti più poveri ci fanno sentire ricchi anche se qui a casa nostra siamo dei veri morti di fame.


23 settembre 2006

UN SALUTO A TUTTO IL POPOLO GUATEMALTECO

Oggi lascio il Guatemala

Un saluto a tutto il popolo guatemalteco che merita´di vivere meglio.
Ai campesinos che vivono in condizioni medievali, a tutti quelli che chiedono giustizia per i loro parenti desaparecidos, ai lavoratori che eprdono il posto per colpa delle privatizzazioni, agli studenti che devono apgarsi la scuola, ai malati condannati a morire se non hanno soldi per pagarsi le cure.

UN ACCIDENTI A TUTTI I RICCHI DI QUESTO PAESE. SPERO TANTO CHE PER LORO ESISTA LA DANNAZIONE DEL FUOCO ETERNO

19 settembre 2006

Turisti del Mulino Bianco

il pilota fa una picocla correzione prima di allinearsi all'aeroporto di Citta' del Guatemala, siamo sopra il lago Izabal, vicino alla costa atlantica, sotto di noi montagne verdisisme un lago azzurro, strade con poche automobili, sui monitor dell'aereo va in onda uno spot dedicato al Guatemala, belle immagini, bei colori, bei sorrisi, bel clima, tutto e' bello, la gente, i bambini, le citta' l'atmosfera.
Come nella migliore tradizione davanti all'obiettivo hanno posizionato un bel filtor che regala alle immagini quel tono dorato che tanto ricorda lo spot del Mulino Bianco Barilla.
Ricordate? una famiglia felice si sveglia in una campagna armoniosa, e come potrebbe non essere tale la campagna toscana in estate? tutti felici e contenti si siedono a tavola con bella vista sul paesaggio e fanno colazione con sani biscotti e latte fresco appena munto, marmellate prodotte dalla nonna ...
La teelcamera si allontana e si vede la casa della famigliola felice, un bel Mulino Bianco, unica cosa reale dello spot, cosi' reale al punto che c'era chiu andava fino a Chiusdino a cercare il Mulino Bianco dello spot, dimenticando che li a due passi c'e' la bellissima abbazia di San Galgano.

Turisti del Mulino Bianco, turisti del tutto bello, turisti con la video camera e la compattina digitale, turisti felici.

Lo spot si chiude, il monitor si spegne, le cinture sono allacciate si scende verso terra, tra un po' saremo li tra quei colori, quella gente sorridente quelle stoffe bellissime ...

E cosi' potrebbe essere se appena arrivati a Citta' del Guatemala troviamo un conodo pulmino che ci porta alla vicina Antigua, un'ora di superstrada che se la fai di notte non vedi le costruzioni decrepite, lo sporco lungo le strade le favelas verso lo sprofondo, ma se la fai di giorno ...
Ma il Turista Mulino Bianco non vede questo, e' stanco arriva a sera, il minibus lo scende nel giardino di un bellissimo albergo ricavato in un'antica dimora coloniale, ad attenderlo trova una buona cena e uno spettacolino poi si va a letto.
La mattina dopo un abbondante colazione si esce per le strade della vecchia e bella Antigua, due passi tanto per assaporare, una visita ai principali monumenti, una buona comida in un bel locale, poi il pomeriggio si va al vicino villaggio di San Antonio a comprare stoffe, rapidi rapidi si scende dal pulmino si contratta un po' e si compra tanta bella roba ...
di tapa in tappa scorre il viaggio del Turista Mulino Bianco, Lago Atitlan Panajachel, altro albergo caratteristico, altra cena, altro spettacolo, poi giro del lago, visita a Maxumon spiegazione dle sincretismo da parte di una guida stanca che fa aftica a parlare di fronte a gente che tossisce infastidita dai fumi che riempiono la stanza.
Chichicastenango, altra visita lampo pe ril mercato, poi ritorno ad Antigua, notte in albnergo, levataccia e partenz aper l'aeroporto di Citta' del Guatemala, in un ora si arriva a Flores, e da li a Tikal, visita dell'antica citta' riposo in un bell'albergo con piscina interna.
Ritorno in aereo a Citta' del Guatemala e poi di nuovo in Europa passando ovviamente per Miami.

I commenti del turista mulino bianco
immaginiamo una bella casa in bel quartiere immerso nel verde vicino ad una grand ecitta' europea, facciamo Milano?
immaginiamo un gruppetto di persone con degli album in mano che mostrano le foto dell'ultimo viaggio, e un video in tv
sentismoli i loro commenti
- bello il Guatemala, ma poverini sono cosi' poveri!-
- ma perche' non hanno risorse?-
-si le hanno ma non le sanno sfruttare, pensa che s enon ci fossero gli americani a coltivare quella terra loro morirebbero di fame!-
- gia' hanno caffe' frutta -
-si ma hai visto quanti camion Ciquita passano sulle strade?-
- hanno una terra meravigliosa, ma sai son disorganizzati-
- ma la cooperazione non fa nulla?-
- o si c'e' anche la cooperazione italiana ma cosa vuoi il governo e' cosi' corrotto!!-
-pero' sorridono
-
- a si se e' per questo sono allegri, hai visto quei bambini a ... come si chiamava quel paese dov'era il mercato? ti vengono incontro a chiederti un quetzal che pe rnoi non e' nulla ma per loor e' tanto-
- e lei a regalare quetzal a tutti, ma che andassero lavorare i loro genitori!!-
-il nome non lo ricordo, ma vi ricordate che albergo?-
-caspita un mangiare-
-e chi l'avrebba mai detot in Guatemala-
-guardate dovete proprio andarci, ma che fate sempre la solita vacanza a Sharm che poi e' anche pericolosa, co 'sti matti de islamici-
- ma avete visto anche i monumenti, ma ci son le piramidi!-
- e gia' siamo vicini al Messico-
- si ma date retta sara' pure bello ma per me l'anno prossimo una bella spiageettaa-

17 settembre 2006

il viaggio e' sempre solitario

il viaggiatore e' solo.
Una scelta, viaggia per se stesso, con se stesso, non divide ne gioie ne dolori.
E' solo Corto Maltese, che attraversa i mari del mondo, conosce la Polinesia e la Patagonia, e si muove bene anche tra i canali di Venezia, e' solo Chatwin lo vedi a piedi con lo zaino in spalla andare contro il vento della Patagonia, e' solo Luis Sepulveda che parla col suo zaino.
Lo zaino e' l'estensione fisica del viaggiatore, entita' astratta.
Il viaggiatore si astrae, lontano da quel suo essere fisico, lontano dal suo quotidiano.
A volte il viaggiatore lascia il suo zaino in qualche hotel, ostello, camera affittata presso una famiglia, vado, dice, vado via qualche giorno, al ritorno sa che il suo zaino sara' ancora li ad attenderlo a dimostrare la sua presenza a chiedergli

"andiamo?"


16 settembre 2006

Soy Miguel de San Miguel

Soy Miguel de San Miguel

dice fermandomi all'imbarcadero, mi mostra la sua lancia che`puo' accogliere fino a venti persone, facciamo il giro del lago c'e' "hay un mirador ..." va bene tanto qui che faccio? salgo sulla lancia Miguel avvia il bicilindrico yamaha e andiamo, Flores si allontana lentamente.

Quanti anni avra' Miguel? dice di averne ottantadue, ma a me ne da ventidue, ,agari me ne ha tolti venticinque, che siano quelli che si è' dato in piu'?

Racconta tante storie, lavorava con l'albero delle gomma da masticare, un lavoro duro, si stava nella selva giorni e giorni e si guadagnava poco, ma cosi' ha conosciuto tutta la regione, parla tutte le lingue maya, lui e' Lacandone, ma conosce tutti anche gli strani uomini selvaggi che dic edi aver incontrato diverse volte nel folto della selva, con grandi piedi, molto alti, che appena vedono altri uomini fuggono, mangiano solo carne cruda e non vogliono avere contatti con la civilta'.

Passiamo davanti a case povere e case per vacanze di gente che viene da lontano, c'e' anche lo scheletro di un albergo mai finito, un ecomostro, e' li e nessuno se ne occupa ne di proseguirne la costruzione ne di abbatterlo, e' li e basta, accostiamo, si va al Mirador

Conosce le erbe, sa a cosa servono me ne indica diverse, quella per il mal di stomaco, l'altra per la febbre, "por la cabeza" e si perche' prima non esistevano le farmacie non c'erano i medici, adesso si va in farmacia dice lui, ma le erbe curano meglio, non fanno male e poi dic eanhce che ci sono bianchi che vengono a cercare i curandero perche' hanno malattie che nessuno conosce e che solo questi ultimi sciamani riescono a curare, sono malattie che possono portare alla morte, che la scienza non conosce perche' le rifiuta, e continua ad indicare le erbe mentre saliamo verso el mirador un altana all'ncrocio dei rami di un albero molto robusto, siamo sulla pinta della penisola Tayazan di fronte a Flores, sotto si vede un isola piatta, coperta di canne e un ciufof di alberi che nascondo alcune costruzioni, pare che sia del padrone della birra Gallo ma ci vive solo un uomo, il guardiano, e poi c'e' la storia del cavallo di pietra di Cortes, che era stato mesos su un barcone ma troppo pesante si e' rotot lo scafo e il cavallo adesso giace in fondo al lago, profondo ben cento metri.

Miguel ne sa di storie anche di archeologia, questa collina e' un cimitero maya, se scavi trovi le costruzioni, trovi tanti oggetti, ma al governo non interessa e questa storia l'ho gia' sentita stamattina, ci sono tante persone pero' che scavano in segreto e vendono gli oggetti ai nord americani, lo so dico anche da noi in Italia esistono i tombaroli, e si l'Italia ... molta storia l'Italia, molto antica, si molto antica, stranamente non nomina il papa neppure quando dico che abito a Roma, qui la prima parola che associano a Roma e' Papa, a Miguel non interessa.

Si riparte, tornando indietro, passiamo davanti al picoclo borgo di san Miguel elui mi indica una picocla casa gialla, vivo li, ho cinque figli che vivono sparsi un po' ovunque, fa come un grande cerchio con il braccio.

Mi mostra un allevamento di pesci, una rete che chiude un piccolo golfo e alcune capanne, si prosegue sempre sottocosta, lontano ci sono alcune costruzioni, dice che li vivono gli ultimi alligatori del lago, e' una riserva, con un ospedale veterinario dove vengono molti ragazzi di tutto il mondo a fare volontariato, mi piacerebbe andare ma Miguel punta verso un gruppo di case, Aldea Arozada deve comprare della legna.

Ci sono alcune capanne, un amaca stesa all'ombra, c'e' un uomo che dic edi on avere legna forse domani, andiamo ad una piccola tienda per comorare acqua, ma non hanno agua salvavida da vendere, di fresco solo cola oppure un bel succo di frutta in lattina, ma caldo.
I bambini si avvicinano, uno mi apre lo sportelletto della compact-flash allora mostro a cosa serve, vogliono la foto per guardarsi, ridono, la madre dic edi fotografarli, a loro basta guardarsi nel piccolo monitor, non avranno mai questa foto su carta, ma vogliono essere fotografati.

Prima di salire in barca Miguel mi fa vedere le barche dei pescatori, un unico blocco di cedro scavato, come quelle del lago Atitlan, barche molto antiche, quaranta anni dic elui, am qui torniamo al discorso iniziale, come calcola gli anni Miguel? Puntiamo diretti a Flores, mi scarica sotto il mio hostal.

Ciao Miguel

13 settembre 2006

quel pomeriggio a San Antonio Aguas Calientes

Rispondo a Sandro che in www.fuggire.it mi ricorda un pomeriggio in un villaggio perso tra le montagne sopra Antigua:

la stanza di fronte a me e´ occupata da un prete spagnolo, o no chiedo scusa, basco, che non ha parrocchia e non ascolta la parola del papa, ma quella del signore, non legge le carte della gerarchia cattolica, ma il vangelo, ieri sera abbiamo parlato di tutto un po´ della politica italiana, della Spagna, si zapaterooo si zapaterooo ma dice lui da lontano e´ buono, ma da vicino!! e gia´Italia, Spagna, Francia, Germania, Europa tutto un problema non ci sono ideologie politiche che divergono sono tutte prese da un unico scopo garantite il sistema neoliberista, cacchio per un attimo mi sono sentito a destra, poi ho incalzato spiegando che sia in Italia che in altri paesi europei esistono persone che lottano contro il Pensiero Unico che credono in un mondo migliore, ci sono anche partiti che si discostano ma alla fine ha ragione lui, e´ un prete e con la parola ci sa fare, la politica e´ fatta di compromessi come fai a governare con uno che vuole mantenere i soldati in Iraq? bel problema che ha tirato fuori, sorvoliamo.
La teologia della Liberazione alla fine vincera´dice lui, il Vaticano e´ rimasto al medioevo, e rincara la dose, l´esposizione del cadavere del Papa Giovanni Paolo e´ stato uno spettacolo medievale, non sanno fare i conti con la realta´.
In parte ha ragione, ma a ben guardare questi signori i conti con la realta´ li fanno e bene, guarda come si sanno muovere in banca!!

Il prete comunista di San Antonio Aguas Calientes lo ricordo, ricordo la sua gioia quando dissi che sarei andato a Cuba, il suo abbraccio, il suo VIVA CUBA primo paese libero dell´America latina, e chi non e´ d´accordo lo dica pure!

Ricordo lo sfregio che aveva nel viso, i suoi abiti civili poveri, la sua determinazione nel mettere sul piatto la realta´ delle cose, siamo stati da lui poco, ma quel poco mi fece capire davvero dove eravamo finiti. Comunista quel prete? non credo, semplicemente cristiano, se poi certi valori sono comuni meglio cosi´ preferisco avere al fianco dei bravi cristiani anziche´persone con le mani puncicate da laiche rose strette nel pugno, non sanno fare altro che pensare ai propri diritti dimenticandosi di chi deve lottare per ottenere il piu´ elementare dei diritti, quello ad una vita che sia degna di essere definita tale

bel ricordo che hai mosso Sandro


12 settembre 2006

felicita´per i bambini


mario e matteo, originally uploaded by millepapaverirossi.

sono tutit uguali i bambini del mondo, fanno gli stessi giochi, guardano i cartoni in televisone, fanno i capricci ...
il vero problema sono gli adutli affidiamo il mondo ai bambini


la vita e' dura a Citta' del Guatemala

vivere senza acqua, o meglio con l'acqua razionata, vivere nel rumeore dei tanti bus vecchi escassati, che emettono tantio fumo da far annerire le narici, e si prova a soffiarti il naso qui a citta' del guatemala e vedrai il fazzoletto nero, la vita e' dura qui.

Anche se sei turista la vita e' dura, qui non trovi agenzie che ti portino a Tikal o a Copan, non hai un terminal de bus da cui prendere un pulman e partire da solo verso una qualsiasi localita' non hai indicazioni, la Lonely Planet poi ... sto cercando disperatamente un bus per Tikal, ma prima devo imparare a muovermi in questa citta' incrociare le avenida con la calle capire come si leggono quelle indicazioni 2^ avenida 14^calle e cercare di capire cosa c'e' scritto sui bus la direzione dove vanno e da dove provengono.
Girando per il Sud-America questa e' la prima volta che mi capita di non capire nulla di una citta' a Buenos Aires hai un grande Terminal de Bus a Retiro vai e trovi tutto , a Citta' del messico o Santiago del Cile ne hai diversi ma trovi sempre la strada giusta, qui ti devi affidare a qualcuno che sa perche' anche gli abitanti non sempre sanno darti indicazioni, la vita e' dura a Citta' del Guatemala.

La vita e' dura anche perche' il livello di criminalita' e' alto, ogni locale ha una guardia armata, anche i camion che trasportano bibite hanno la loro guardia armata con fucile a pompa calibro 12.
Ieri rifiutandomi di fare colazione in un locale sorvegliato sono entrato in una bettola, non ce'ra guardia, ho pensato meglio che mangiare sotto vigilanza, ma non mi ero messo nemmeno seduto che da una porta e' uscito un tizio alto si e no un metro e emzzo con un cinturone guarnito da una sfilza di pallottole e un fucile a pompa in mano, sono uscito.

Poco fa sono entrato in un'agenzia di viaggi per chiedere informazioni su eventuali escursioni a Tikal, un vigilante mi ha fermato e mi ha perquisito, nemmeno in banca vivo con la guardia armata, cambiamolo sto mondo cambiamoo perche' i bambi non possono crescere con la violenza sotot gli occhi, avevva ragione Angelo Frammartino cosa ci possiamo aspettare da geneerazioni cresciute con la violenza negli occhi?

08 settembre 2006

In Guatemala tra i ragazzi di strada

Citta' del Guatemala 8 settembre 2006

Piove a Citta' del Guatemala, ma e' per me una bella giornata senza sole, ho fuso il fuso, sono andato al MOJOCA (per sapèrne di piu' andate su www.amistrada.net) dove sono stato accolto molto bene, mi hanno presentato ai ragazzi e da domani si inizia a fotografare la loro vita fuori e dentro il Mojoca.

Oggi li ho visti all'opera in un'assemblea alternata da momenti di svago collettivo, hanno voglia di vivere, di sentirsi liberi, di essere presi in considerazione.
Ci sono ragazze giovanissime con bambini di pochi mesi, ragazzi che quando ti sono vicini li senti odorare di colla, alcuni svegli altri intontiti dal troppo bostik che inalano, ma poi ci sono quelli che sono usciti dalla calle, dalla strada ed ora lavorano per aiutare gli altri.

Il Mojoca e' un isola dove trovano conforto e assistenza, ma fuori non trovano molto aiuto, le istituzioni guatemalteche non fanno nulla per risolvere un problema che assale tutti i paesi cosidetti in via di sviluppo e sta entrando anche nella nostra cara vecchia e cosidetta civile Europa.
Tutto e' affidato all'iniziativa di associazioni sociali spesso straniere.
Di fronte al Mojoca c'e' un collegio religioso, oggi era in festa, mi sono affacciato alle finestre, c'erano le majorette, la banda con tutta la pompa magna delle grandi occasioni, davanti ai miei occhi i figli della borghesia guatemalteca, alle mie spalle i reietti, quelli da nascondere, da incarcerare, intorno una citta' tipicamente latinoamericana, coi suoi negozietti squallidi, la sua miseria nelle strade le comidas popolari coi menu' poveri, le strade malmesse percorse da strane automobili rifiutate dai mercati piu' importanti, ma anche coi grandi SUV tedeschi e giapponesi coi vetri coperti dalle pellicole nere che a guardarli fanno pensare alla faccia piu' cupa delle dittature fasciste che hanno dominato il continente desaparecido.

07 settembre 2006

ragazzi di strada

vado a Città del Guatemala, tra i ragazzi del Mojoca

http://www.amistrada.net

http://www.fuggire.it/forum/viewforum.php?f=21


05 settembre 2006

notte bianca


4926, originally uploaded by millepapaverirossi.

fa buio presto ad Amantani, isola del Lago Titicaca, con la notte arriva il freddo, dieci sottozero, dormire in una casa indigena è come tornare indietro di tre secoli, freddo buio pesto odore di mais.
Sembrava impossibile che Sabina ritrovasse la sua casa dentro il buio della sera, sembrava impossibile a noi che ci fossero così pochi lampioni pronti ad essere accesi solo nei momenti di festa, sembrava impossibile a noi occidentali civilizzati che ci fossero ancora nel mondo luoghi dove manca quasi totalmente l'energia elettrica.
Eppure l'isola è sempre assolata ci vorrebbe poco per iluminarla, qualche pannello solare, un impianto in ogni casa perchè no?

La notte bianca romana invece sarà illuminata a giorno.

Salvo Black-out


03 settembre 2006

paesaggi necessari


Roussillon - Provenza, originally uploaded by millepapaverirossi.


ci sono paesaggi,
come certi istanti della vita,
che non si possono cancellare mai dalla mente;
tornano sempre ad attraversarci dal di dentro
con intensità ogni volta più forte

Francisco Coloane


02 settembre 2006

un ex-operaia discute la tesi di laurea al posto della figlia morta in un incidente stradale

La donna, ex operaia tessile, ha illustrato emozionata l'elaborato
della figlia, un lavoro sperimentale sull'ottimismo

Una ragazza muore prima di laurearsial suo posto va la madre e discute la tesi

Pescara, vittima di un incidente. "Era il suo scopo principale"
di GIUSEPPE CAPORALE


PESCARA - Mancavano solo due mesi alla sua laurea in psicologia. Aveva preparato con tanta fatica la tesi su "Watson e lo studio dell'ottimismo". Silvia Luciani, 24 anni, con i suoi studi, sognava di aiutare i bambini in difficoltà. Lei e la sua aspirazione, all'appuntamento con la commissione d'esame, non sono mai arrivati. Silvia è morta in un incidente stradale. Al suo posto, il giorno previsto per la discussione della tesi, l'ultima giorno utile della sessione estiva, si è presentata la madre.

Lidia, 49 anni, casalinga, ex operaia tessile con licenza elementare, si è seduta davanti alla commissione con una relatrice ed ha consegnato ed illustrato ai docenti, lo studio preparato dalla figlia. Dopo la relazione, attimi di commozione e l'annuncio del presidente: "Complimenti signora, oggi sua figlia si è laureata". A seguire, la consegna della pergamena con una dedica della docente più legata alla ragazza: "Silvia, hai superato con successo il tuo curriculum accademico, la prova finale dedicata a un tema originale. Ti piaceva e avevi già svolto la parte generale. Mi auguro che il tuo lavoro possa essere continuato e dare frutti: penserò sempre a te con grande affetto. La tua professoressa. Claudia Casadio". Una laurea simbolica ma con tutto il crisma dell'ufficialità. Un'ora dopo, amici e parenti, si sono ritrovati davanti alla sua tomba, per una insolita festa di laurea. Tra la gioia e il dolore. Tanti confetti sparsi su quella tomba bianca.

Erano in cinque, sulla Opel Zafira che, la notte del 25 maggio, sbandò in una curva e finì contro un palo della luce. Tutti ragazzi. Silvia fu l'unica vittima. Lo schianto avvenne sul fianco sinistro, lato posteriore, il posto occupato da Silvia che, forse, aveva il finestrino semiaperto. Per lei non ci fu nulla da fare. Morì sul colpo. Gli amici stavano accompagnandola a riprendere la macchina, che aveva lasciato parcheggiata dall'altra parte del paese, Cugnoli, in provincia di Pescara.

La laurea, raccontano, era il suo scopo principale. Aveva ultimato gli esami diverse settimane prima e stava lavorando a una tesi sperimentale, un progetto innovativo: l'ottimismo come medicina. Questo deve aver spinto la madre, ad un mese dalla morte, a presentarsi alla segreteria dell'università. "Voglio capire se è possibile assegnare la laurea a mia figlia" chiede. Ma la legge non lo consente. "Spiacenti, si può solo in caso di guerra" la risposta.

Lidia, però, non si dà per vinta. Chiede aiuto alla relatrice della tesi, Claudia Casadio, docente di Logica. Coinvolge anche Rossella Santoro, una delle migliori amiche della figlia, anche lei laureanda. Ottengono il sostegno della commissione d'esame. La tesi, in via eccezionale e in forma speciale, si può discutere.
Quando, il giorno stabilito, è entrata nella sala stracolma, coi laureandi emozionati e i parenti in attesa della discussione delle tesi, mamma Lidia ha sentito le gambe tremare. "Non sono riuscita a restare in piedi, mi sono dovuta sedere. Ma sono uscita dall'aula con una forza da leone. Sentivo Silvia dentro di me. Spero che questa storia sia di stimolo alle altre mamme che soffrono il mio stesso dolore, perché reagiscano piuttosto che rinchiudersi in casa".

Queste le parole del presidente di commissione alla fine dell'esame. "Facciamole un grande applauso: Silvia è una dottoressa, curerà i pazienti dal cielo". Lidia ringrazia. "Mi sento come la mamma di una figlia che ha avuto 110 e lode. Adesso ho in casa questa pergamena, che per me è molto importante".

(2 settembre 2006)

mondi diversi


lago Chungara - Cile, originally uploaded by millepapaverirossi.

Sto per partire, un volo lungo tredici ore mi porterà in un luogo diverso dal mio quotidiano.

Da giorni nella mia mente scorrono immagini d altri viaggi, diapositive proiettate veloci.
Un villaggio perso tra le montagne del Chiapas, una strada polverosa che si perde nella nebbia del mattino chiapaneco, boschi verdi, fotografie perdute, donne in ginocchio per terra che tessono stoffe con colori di un altro mondo, bambini che vanno a scuola camminando lungo la strada percorrendo chilomeri e chilometri, alte piramidi che si stagliano contro un cielo azzurro azzurro, selve che nascondono costruzioni imponenti battute da pioggie torrenziali che ti invadono la stanza dell'albergo che allagano strade di citta' quadrate, animali persi nella notte che mangiano ai lati della strada intossicata da grandi enormi camion ... e poi vento, nuvole strappate che piangono pioggia che lascia subito il posto al sole vivo, colori accesi che si smorzano sotto nuvoloni grigi bucate da raggi di sole violenti come lampi di potentissimi flash, cieli di Patagonia ... e poi la gente, gauchos che cavalcano lontani contro l'orizzonte, gente nelle strade rumorose di grandi metropoli, visi che emergono dall'oscurità di un negozietto in una calle latinoamericana, un bimbetto di San Cristobal che vende animaletti di terracotta e abita chissa' dove e chissa' a chi da i soldi che guadagna, una ragazza che viaggia attraversando l'Argentina accompagnata da un grosos cane bianco...

Ancora pochi giorni per vivere in un altro mondo, dove le cose hanno altri sapori, altri odori, altri dolori, altre gioie.

Lago Chungara, al confine tra Bolivia e Cile, dove l'aria dei cinquemila metri porta suoni colori diversi da quelli del mio/nostro quotidiano vivere


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