03 marzo 2007

El final

la fuori c'e' il parco sotto i gratatcieli della city di Buenos Aires, la stazione ferroviaria de Retiro, quella dei pulman, la piccola stazione del Manuel Tienda Leon dove ho lasciato i miei bagagli e da cui partiro' in direzione dell'aeroporto.
Non ho molta voglia di tornare, mi manca il viaggio, quello fatto di attese alle stazioni dei bus, di consultazioni ai pannelli indicanti gli orari e le destinazioni dele partenze, leggere quei nomi ... Salta, Santiago del Estero, San martin de los andes ... nomi che solo a leggerli ti fanno venire voglia di partire.
Ecco salire su un un bel bus-cama, si quelli con le poltrone che si abbassano e puoi dormire, e mentre fuori si accendono le prime luci della sera ti addormenti pe risvegliarti in Patagonia.

CIAO CIAO BOLIVIA
l'ho lasciata sotto la pioggia, una Bolivia alluvionata, disperata, intrappolata nel fango, la vedevo scorrere soto al finestrino dell'aereo, grandi paludi allagate, devastazioni ... mi resteranno sempre impresse quelle immagini viste in TV, persone nel fango, uomini donne coi bambini in braccio che camminano in mezzo all'acqua, bestiame morto che galleggia putrefacendosi nell'acqua, campi coltivati distrutit dalla pioggia, gente disperata, ma con le maniche delle camicie tirate su, gente che lavorava in condizioni disperate per ripartire.
Evo, questa non ci voleva proprio, oltre ai problemi quotidiani alla Bolivia mancava proprio l'alluvione, coraggio questo apese cambiera' mica e' l'Italia!
La Bolivia e' costituita da varie etnie e gruppi culturali, Aymara, Quechua, Guarani, bianchi meticci ... mi hanno detto che la nuova costituzione dovra' tenere conto di tutto questo, spero che cosi' si riesca a metere tutti d'accorod perche qui c'e' da fare molto per migliorare la vita di chi fino ad oggi ha lottato pe rla pura esemplice sopravvivenza.
Gli indios di suor Rosangela, la missionaria incontrata in aereo, chiedo diritot allo studio, scuole, i loro figli vogliono studiare per essere parte attiva di questo paese, non tradirli Evo, non fare come i nostri che si fanno eleggere con belle frasi e poi ...
della Bolivia rimane l'immagine del bambino che passa legiornate accanto alla madre poco fuori dell'albergo Copacabana nel centro di santa Cruz, la madre vende piccolo artigianato e lui fa i compiti, studia, vuole capire, essere parte attiva di questo paese
ciao ciao bimbo auguri
Ciao ciao Bolivia spero di rivederti un giorno diversa.
Un grazie alla tua meravigliosa gente.

PANTANI
ieri sera in quello schifosissimo albergo di Buenos Aires, dove son finito per caso c'era la Tv con RAI international, ho acceso c'era Sanremo, clik vado amangiare, sono rientrato c'era il film su Marco PANTANI, ultimo vero campione del ciclismo.

BUENOS AIRES
ci sarebbe tanto da scrivere su questa citta' fiumi e fiumi di parole, non posos dire che mi piace, a me non piacciono le citta', soprattutto quelel troppo gradni, mi piacciono quando hanno un ritmo, una scenografia, architettura, arte, ma le citta' non sono fatte solo di questo, c'e' ben altro, c'e' la gente.
Ieri sera ho visto gente dormire per strada, mica poca, tanta.
Buenos Aires dal bus mi appariva nelel prime luci della sera come una donna un po' in la' con gli anni che si trcca per ritrivare i suoi vent'anni, no puo' riuscirci.
Ecco i palazzi della periferia, i grattacieli, le casette basse ... la luna piena bella sopra le case, le luci delle automobili, la fila interminabile n uscita dalla citta', poi si esce dall'autostrada e si entra nella citta', subito B uenos Aires scopre i suoi difetti, adesso siamo dentro la citta' fermi ad un semaforo sotto il ponte dell'autostrada, tra i piloni una donna sta preparando da dormire per se e i suoi de figli, piu' in la un'auto della polizia ha bloccato un'altra auto e sta perquisendo gli occupanti.
Quando sono uscito dall'albergo sotto le luci dei tanti palazzi nella piazza de Congresso nazionale tanti senza tetto sparsi un po' per tutta la piazza stavano mangiando e "tomando mate" pronti a passare la notte all'aperto, tra alberi secolari e i gas d scarico delle automobili.
Gruppetti di ragazzi spingendo dei carrelli raccoglievano l'immondizia, ho chiesto se fosse quelo il servizio di nettezza urbana, ma no, mi ano speigato che quelli nell'imodizia vanno a cercare qualcosa da mangiare o di utile per se.
Questa mattina non ruscivo a mettere tutte le mie cose dentro lo zaino, non era possibile infilare tutto, ho raccolto un antipioggia Ferrino, una camicia, il maglione comprato ad Uyuni che si stava scucendo,magliette vecchie e non so cos'altro, andando a fare colazione ho visto uno dei senzatetto di ieri sera e ho dato tutto a lui, mi ha ringraziato, ho spiegato che alcuni vestiti erano da lavare che il maglione aveva un piccolo buco, mi ha ringraziato, si e' guaradto intorno per cercare qualche cosa da offrirmi, ma a parte la bombilla, senza mate, non aveva altro.
El Caminito ti accoglie come sempre, ti conta i soldi in tasca, se li hai bene altrimenti meglio che te vai, e' una sola coem si dice a Roma, per turisti, pero' a me piace, ho fatto un giro per comprarmi uno zainetto in cuoio, visto che ero rimasto con uno di stoffa che prima o poi si sarebbe strappato sotto il peso delle macchine fotografiche, l'ho trovato da un ragazzo con una bancarella, per poco piu' di trenta euro e adesso me lo porto in Italia.
Ho mangiato in uno dei ristoranti per turisti della Boca, lo chef di origine italiana, mi ha raccontato che un tempo c'erano le cantine dove si mangiava pesce e si beveva vino, ma adesso che la Boca e' abitata non piu' da italiani e spagnoli, ma da peruviani, boliviani, paraguayani, queste cos esono sparite, un tempo c'era una vita di quartiere, adesso non piu', solo nei conventillos, i raggruppamenti di case con spazi comuni, le cose sono rimaste piu' o meno le stesse.
La Boca e' bella, caratteristica, ma una sola spaventosa.
Madres de plaza de Mayo compiono trenta anni, sono stato al loro cafe' letterario vicino al Congresso, c'e' una bella libreria, tavolini, cucina bar, uno spazio bello, con un atmosfera tipica de luoghi della gente a cui non va bene il mondo cosi' com'e'e che ha lottato sempre per cambiarlo. Trenta anni dal 1977 al 2007
queste donne hanno visto i loro figli scomparire nel nulla, hanno sofferto cercando i loro nipoti e adesso molte aspettano ancora giustizia.

... (continua?)

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