17 settembre 2006
il viaggio e' sempre solitario
il viaggiatore e' solo.
Una scelta, viaggia per se stesso, con se stesso, non divide ne gioie ne dolori.
E' solo Corto Maltese, che attraversa i mari del mondo, conosce la Polinesia e la Patagonia, e si muove bene anche tra i canali di Venezia, e' solo Chatwin lo vedi a piedi con lo zaino in spalla andare contro il vento della Patagonia, e' solo Luis Sepulveda che parla col suo zaino.
Lo zaino e' l'estensione fisica del viaggiatore, entita' astratta.
Il viaggiatore si astrae, lontano da quel suo essere fisico, lontano dal suo quotidiano.
A volte il viaggiatore lascia il suo zaino in qualche hotel, ostello, camera affittata presso una famiglia, vado, dice, vado via qualche giorno, al ritorno sa che il suo zaino sara' ancora li ad attenderlo a dimostrare la sua presenza a chiedergli
"andiamo?"
Non sentirsi mai arrivati, essere sempre in viaggio, tagliare tutto ciò che ci lega a qualcosa, a un luogo per ritrovarci sempre a casa in ogni luogo.
E' questa vero la libertà?
Non sono completamente d'accordo! E' bello anche avere qualcosa che ci lega, un affetto, una casa, un posto... Perchè sempre questo desiderio di andare e lasciare tutto!!! Ok la casa può essere ovunque, ma si può essere liberi anche restando, non solo partendo!
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